COS'È UNA VIGNETTA

Nei miei scaffali strapieni di libri, appunti, progetti evasi o progetti in gabbia, ci sono anche quasi tutti i volumi più importanti usciti in Italia sul fumetto, e tutti o quasi quelli di sceneggiatura, oltre a quelli stranieri ovvio. Ma non c’è un manuale di vignette e strip, non mi pare. Saggi sì, ma non manuali. D’altronde la strip è un fumetto in bikini, e la vignetta… è una vignetta e basta. Che c’è da spiegare? che c’è da sapere? Se uno fa fumetti fa anche vignette… ma no! Se uno fa vignette fa anche fumetti… ma no! Può essere, ma non è detto che ambedue le capacità alberghino nelle stesse menti. Per me è così, ma non per tutti.

Così mi sono divertito a scrivere un po’ di appunti. Non un manuale, ma pensieri sparsi, riflessioni tecniche, a volte fantastiche, filosofiche sul fare satira attraverso la narrazione per immagini. Ma non a caso, secondo un percorso logico che ho pensato per i fruitori di IMIM.it.

Vignetta/strip è autoironia

Cos’è una vignetta? Non è una piccola vigna. O invece sì?...

Vedete di cosa è capace un cartoonist quando non ha tempo di pensare e non gli viene un’idea veramente forte? (e poi come idea non è male, dài!) Gioca su quello che ha… e cosa c’è di meglio che giocare sul suo stesso oggetto di lavoro? Ridere di se stessi, ridere di quello che si fa, mettere in mostra la propria nullità ed essere capace di riderci e farci ridere sopra gli altri. Questo è buono, questa è autoironia.

Charlot, Stan Laurel, Marx Bros., non ridevano di se stessi? Chi fa satira deve prima di tutto mettersi in discussione, accettare le proprie “imperfezioni” e renderle arte!

 

Esercizio 1

Provate a pensare ad alcuni vostri aspetti che non vi piacciono, e fatene una vignetta/strip… che vi faccia ridere!

Passo successivo e necessario (anche se non riuscite subito): mostratela a qualcuno di vostra conoscenza e beatevi del suo riso.

 

Vignetta/strip è il prodotto di un visionario

Ci lavori e ci lavori, e non viene nulla, poi un lampo:
e vedi il mondo in un altro modo;
e vedi una parte del mondo come fosse tutto;
e vedi le stesse cose degli altri ma con occhiali speciali;
e vedi la quotidianità sotto una veste diversa;
e la quotidianità diventa oggetto dell’arte;
e vedi quello che sta dietro le cose, che la gente non ha il coraggio di dire;
o addirittura di pensare, cose tabù;
e vedi un tunnel in cui ti ci ficchi e cominci a ridere come un matto;
e vedi un tunnel in cui ti ci ficchi e piangi come un bambino;
e vedi un tunnel in cui ti ci ficchi e diventi serio, molto serio: tu devi dirlo, o ripeterlo perché non basta mai dire le brutture del mondo, perché…

Esercizio 2

Mentre state facendo il vostro solito percorso in autobus, o in treno, guardate i piedi, le scarpe della gente, immaginate che due coppie di piedi dialoghino fra loro (o che pensino), o che i piedi di una coppia parlino male dei piedi dell’altra coppia. Usate pure un po’ di sano turpiloquio se necessario. In treno è caldo, odori, afrori, pensieri…

Vignetta/strip è un momento che...

che tu ti scarichi, e anche se ti casca il mondo addosso riesci a ridere di cuore;
che tu ti rilassi e le labbra si atteggiano ad un sorriso dolce;
che tu rifletti profondamente, e ti rendi conto che l’autore ha scritto un articolo per te in pochi segni e parole, meglio di un editoriale a tre colonne;
che urla;
un momento che tu piangi.

Esercizio 3

Raccogliete vignette/strip molto diverse e di autori diversi, che facciano ridere e altre che vi facciano pesare la condizione di essere umano su questa terra: state un po’ a guardarle, una separata dall’altra, e lasciate libero sfogo alle vostre sensazioni.

 

Vignetta/strip è uno spazio magico

dove il mondo è quello della sintesi… ma non si perde niente;
dove il mondo è fatto di quattro segni e di quattro parole, o nessuna parola;
dove il mondo è solo due parole in croce;
dove il mondo è solo un’immagine che ti parla;
dove il mondo è uno spazio bianco e attende la tua voce;
dove il mondo è una cosa seria e una cosa matta;
dove il mondo non può essere quello di Platone che ammoniva a non farsi ingabbiare dal riso perché se ne sarebbe sconvolto l’animo
… Ma noi, è proprio questo che vogliamo ;-)

 

Esercizio 4

Disegnate un quadrato e fissatelo. Che vi dice? Cose tristi? Cose comiche? Cercate un’immagine che vi rappresenti ciò che “vedete” o “sentite”. Incollatela o disegnatela dentro. Adesso scriveteci sopra un parola che dica quello che non si vede o non si capisce dalla sola immagine. Fatela vedere a qualcuno e chiedete cosa ne pensa, che pensa e che sente al guardarla. Vi daranno informazioni importanti.

RC