Le mie Lolite

Quante volte ci sono passati per la testa quei pensieri più o meno inconfessabili, che non avremmo mai creduto avrebbero sfiorato l’anticamera del nostro cervello?

Nell’immaginario erotico collettivo esistono figure costanti che, loro malgrado, condizionano fantasie e gusti sessuali.

Consideriamo i personaggi femminili più classici, come la segretaria sexy e svampita, la crocerossina o la serva servile e succube o ancora la campagnola prosperosa. Come non citare, inoltre, la casalinga che, annoiata e trascurata dal marito, si consola con l’idraulico, sogna l’eroico pompiere o immagina di cadere tra le braccia di uno sconosciuto dal fascino misterioso. Personaggi, questi ultimi, che rientrano, senza alcun dubbio, nel panorama erotico femminile.

Quante volte abbiamo immaginato di ritrovarci bloccati in ascensore in dolce compagnia; o, tra i banchi di scuola, quante volte ci siamo messi a fantasticare e a fare gli occhi dolci, invaghiti dal fascino maturo dell’insegnante.

Non possiamo nascondere come ci sia familiare anche solo una di queste sensazioni o che ve ne siano altre, magari più audaci o più inconfessabili, dalle quali ci sentiamo maggiormente coinvolti.

Partendo da questo presupposto ho iniziato a sviluppare uno stile di pensiero che riguarda l’utilizzo di personaggi riconosciuti come “Lolite”, che simboleggiano un Erotismo più malizioso. Lo scopo è quello di realizzare immagini illustrate o racconti a fumetti a sfondo Erotico/Satirico, con la consapevolezza di dover utilizzare dei personaggi che, in quanto Lolite, posseggono una sessualità complessa e delicata.

Il giovane aspetto e quella sensualità acerba che contraddistinguono questi personaggi sono stati motivo di ispirazione e ricerca. Tale impegno mi ha portato a consolidare la forma d’espressione artistica che ora mi rappresenta.

Lo stile grafico che adopero per ritrarre le mie Lolite e le situazioni che creo intorno ad esse denota una chiara tendenza alla satira ed a un tono di grottesco, che fa apparire i miei personaggi come delle “macchiette”. In questo modo cerco di dissacrare ogni forma di erotismo, sdrammatizzando gli aspetti troppo seriosi.

Queste Lolite non fanno altro che giocare, destreggiandosi goffamente, tra vizi e perversioni, con gli occhi di chi possiede ancora una sessualità non “corrotta”. Ciò scatena un’ironia che dovrebbe far sorridere o ridere di tutti quei tabù che normalmente intimidiscono.

Per quanto io non voglia fare della filosofia da quattro soldi, data la mia inadeguata preparazione, ritengo che una situazione divertente possa aiutare a guardare oltre un bel fondo schiena, o un paio di seni turgidi, riconoscendo un erotismo più spensierato. Anche se, qualche volta, i seni turgidi e il bel fondoschiena che disegno alle mie ninfe fanno bene sia agli occhi che allo spirito.

Se tra le quattro mura di casa giochiamo al dottore, con la nostra compagna, come si faceva da ragazzini, se consideriamo allusivo un leccalecca o un gelato gustato maliziosamente, non possiamo negare in fondo l’esistenza di un’attrazione, magari inconsapevole, per quell’erotismo che è insito nelle Teenager che ritraggo.

Non ho la presunzione di spacciare il mio lavoro per più di quello che rappresenta: la mia è una forma d’espressione artistica, come tante altre, e va trattata in quanto tale.

Il fatto è che preferisco ritrarre, di gran lunga, la spontaneità di qualche sguardo maschile che si volta ad ammirare il fascino “proibito” di una Lolita, piuttosto che farmi condizionare dagli sproloqui di qualche moralista che preferisce demonizzare tutto ciò che non comprende.

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Avrei potuto decantarvi le mie doti artistiche? E perché no. Il mio tratto grafico, magari, oltre alla scelta curata dei colori. E come non parlare, inoltre, del taglio personale di certe inquadrature o di altri dettagli tecnici dei quali importerebbe, però, a pochi!

Mi auguro solo che con le mie doti artistiche riesca a trasmettere le giuste emozioni e che il senso delle opere o delle mie parole non venga affatto alterato.

Fernando Caretta