L'arte di costruire il Desinit!
Settimo post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:
Terminato l'inverno, finalmente siamo in primavera: i rami degli alberi iniziano a mettere i germogli, i prati si riempiono di fiori, arrivano le belle giornate e tutti siamo desiderosi di uscire a fare delle passeggiate con gli amici o coi parenti... Tuttavia (imperterrito, eh?) io sono di nuovo alla tastiera per concludere - e spero di non annoiarvi - quella che è la prima parte, il primo pezzo di tragitto del nostro lungo percorso insieme alla "ricerca" di quella che vien chiamata "scrittura creativa".
Avete fatto i compiti? Cosa sono quelle facce perplesse? Sì, avete ragione, non avevo lasciato compiti alla fine della scorsa lezione (tranquilli, eheheh ;-))... comunque sia, lo sapete bene, accetto sempre - e con piacere - i vostri racconti da analizzare insieme sul blog di approfondimento (www.loscrittorecreativo.blogspot.it).
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Ma veniamo a noi perché questo mese abbiamo molte cose da dirci... Infatti, come avrete letto nel sottotitolo e come vi avevo accennato alla fine della scorsa lezione, oggi analizzeremo il Desinit - o "conclusione", "fine", traducendolo dal latino - e quali sono i metodi per costruire un desinit efficace e di impatto per il nostro pubblico.
Dunque: siamo al momento della soluzione del misfatto, al momento della risoluzione della nostra trama. Il nostro eroe dopo un "corpo" pieno di colpi di scena, dopo un’avventura che ci ha tenuto col fiato sospeso, finalmente, raggiunge la sua amata che abita nel castello del Regno opposto al suo... oppure, il Detective arriva alla soluzione dell’omicidio e dà la versione dei fatti ai presenti smascherando prontamente l’assassino.
Il punto della soluzione o della risoluzione può essere inserito prima o dopo il climax o, addirittura, per qualche tipo di storia, può essere omesso. Ad esempio, riprendendo i metodi che abbiamo analizzato nelle puntate precedenti della storia a schidionata o della storia a gradoni, nella prima, inseriremo la risoluzione se prima della serie di gag umoristiche avremo messo un conflitto che ha aperto la narrazione, altrimenti potremo ometterla e, nella seconda, potremo avere più risoluzioni man mano che la storia prende forma; è il caso di un giallo in serie come può essere il manga “Detective Conan” di Gosho Aoyama, in cui ad ogni fine episodio o comunque ad ogni fine vicenda abbiamo la soluzione del giovane Detective.
Finalmente ci siamo, siamo in dirittura di arrivo: la nostra storia giunge al termine. Fate bene attenzione però a come costruite il desinit, in quanto è qui che il nostro potenziale pubblico si aspetta la tanto attesa “ricompensa” per averci seguito durante la narrazione che gli abbiamo proposto. Guai a noi se lo deludessimo, poiché la volta successiva se troverà nuovamente il nostro nome sullo scaffale di una libreria saprà cercare altrove…! Ebbene, come evitare brutte esperienze di lettura? Anzitutto, con una risoluzione positiva dei fatti il protagonista riesce nel suo intento: ciò aggrada lui e, insieme, anche il lettore perché il lettore, nel protagonista, se la storia funziona, si immedesima. D'altronde, un desinit può anche risultare negativo (trama drammatica), con le motivazioni adeguate ad ogni particolare che lì ci ha portati. L’importante, in tutto ciò, è dare spiegazione ad ogni evento... ovvero: questo fatto si è svolto a causa di quest’altro ecc.
Ogni dettaglio della storia va chiarito entro i limiti del narrato: tutto deve essere chiaro, sensato ed esaustivo. Una storia realistica deve essere reale, senza strani personaggi poco credibili; mentre per un fantasy tutto è possibile inserire.
In sostanza, a questo punto, nel desinit ogni trama e sottotrama deve trovare la propria risoluzione, ogni linea narrativa deve trovare una conclusione, tutto entro la parola FINE deve avere un senso, essere chiaro, esaustivo ed esplicativo; anche un solo dettaglio trascurato, o lasciato all’interpretazione del lettore, fa sì che la nostra storia cada.
Attenzione: eccezione fatta per un racconto in serie nel quale è possibile lasciare dettagli in sospeso, che verranno poi comunque ripresi in un punto successivo della storia.
Dunque, se quanto detto ha una verità, passiamo ad una carrellata di desinit da evitare se non vogliamo rovinare il momento più importante della nostra storia:
- Attenzione a non montare troppo la parte centrale e quella dello scioglimento con qualche avvenimento di grande impatto per poi arrivare ad un desinit che ha poco da dire, senza spiegazioni ed una soluzione esile e banale. È questa la situazione del "falso allarme". Esempio: un’enorme burrasca si imbatteva sui nostri protagonisti nel mare agitato… era solo un semplice venticello che sollevava le onde del mare! Finale deludente!
- Il caso del cosiddetto “Deus ex machina” molto usato nelle tragedie greche nelle quali, quando il protagonista non sapeva più cosa fare, arrivava una divinità dal Monte Olimpo in suo soccorso. Non è accettabile in una storia che raccontiamo oggi, a meno che tutti i dettagli e tutti i fatti non siano ben spiegati e giustificati. Oggi il lettore è abituato a vedere appunto il protagonista risolvere il problema!
- Attenzione alle spiegazioni troppo lunghe e troppo complesse: se il lettore non capisce, sarà come se la storia non avesse un desinit!
- Altro caso è quello in cui, pur tutto risolvendosi per la meglio, si scopre che non è stato il nostro eroe a sciogliere il groviglio di problematiche bensì un "secondo protagonista” che, in effetti, lo ha aiutato… Non è abbastanza gratificante, ciò sta a significare che il "protagonista" con la P maiuscola in realtà è un buono a nulla!
- Ancora, la storia si risolve per la meglio ma il cattivo non ha ricevuto la giusta punizione: è rimasto impunito! Non è un desinit adatto ad un pubblico di target alto, quanto più ad un pubblico infantile o comunque pre- school, abituato a vedere rappacificate entrambe le parti.
- “Era solo un sogno!” è la peggiore delle possibili conclusioni errate, così il lettore viene tradito e perderà sicuramente la fiducia in noi. Attenzione a ricadere in questo errore, è tipico agli inizi! Esempio: Il nostro protagonista è destinato ad una grande avventura che dovrà svolgersi fra mille peripezie e ci farà tenere il fiato sospeso, ma sul più bello… Si sveglia da un sogno.
Ed ora passiamo ai vari tipi di Desinit corretti!
- Anzitutto quella analizzata finora, grandi promesse che vengono mantenute nel desinit: desinit chiaro ed esaustivo
- Desinit… aperto. È quel finale che lascia a libera interpretazione come andranno a finire gli avvenimenti, che lascia volutamente in sospeso la storia.
- Suo parente è il "finale tronco" o "cut-off-ending", che non possibilizza la prosecuzione della vicenda tuttavia delega, in qualche modo, il lettore ad immaginarsi il finale. Per costruire tale desinit, si crea una situazione-tipo fra i personaggi e la si fa loro ripetere fino alla fine; al punto della conclusione si ripropone tale situazione e la si lascia in sospeso. Utile metodo di finale da proporre anche ad un pubblico adulto!
- Ancora, il "desinit doppio" è quel finale che sfrutta un dettaglio lasciato in sospeso subito dopo aver risolto il primo finale: potete servirvi di questo espediente per rilanciare in altra chiave di lettura il primo desinit o addirittura trasformarlo in versione comico-umoristica.
- Da ultimo il "punto di vista del narratore", che può essere sia lo sceneggiatore - che narra direttamente - oppure un personaggio all’interno della storia che racconta in prima persona la vicenda. E' questo il caso dei “racconti intorno al fuoco” in cui Nonna Papera (nei racconti Disney) narra ai suoi famigliari mirabili imprese. Questo espediente narrativo viene usato molto anche nel teatro, così come anche nel cinema e allo stesso modo possiamo farne tesoro per le nostre storie a fumetti.
- Infine, il "desinit a sfumare", cioè quella conclusione in cui abbiamo il protagonista che se ne va solo o accompagnato da un secondario che lo ha seguito nelle peripezie, lasciando modo e tempo al lettore di distaccarsi da lui pensando che sicuramente se ne va perché altre nuove avventure lo attendono…
Ci sono poi altri metodi narrativi utili a completare il nostro soggetto, come il "codino finale"... ma di questo ed altro ancora ci occuperemo, insieme, la prossima volta! Sempre qui, su IMIM!
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Marco Cerri