Né vicinissimo... né lontanissimo!

Quando le distanze imbrogliano la vista…

Venticinquesimo post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:

Bentrovati ad un nuovo appuntamento con la seguitissima rubrica dedicata alla scrittura creativa e alla sceneggiatura. Sono passate un po’ di settimane dal nostro ultimo articolo: dovete scusarmi, ma in questo periodo sono abbastanza preso da mille cose da fare e nel frattempo mi si sono rotti anche gli occhiali... vi lascio immaginare quanto possa distinguere un’inquadratura da un’altra! Come una talpa appena uscita alla luce, esattamente! ;) Ma, bando alle ciance... riprendiamo al volo il tour alla scoperta delle inquadrature, appunto!

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Se la memoria non m’inganna, la volta scorsa ci siamo lasciati dopo aver affrontato PPP e PP giusto? Vi ricordate il loro significato e come rappresentarle? Perfetto! Oggi vediamo come raffigurare in sceneggiatura il… (rullo di tamburi…! BOOM!!!) il Mezzo Busto (M.B. o MB) e il Piano Americano (P.A. o PA).

Mezzo Busto (M.B. o MB):

Il Mezzo busto è un concetto televisivamente familiare, rappresenta la linea di confine fra quelle più strette e vicine ai cosiddetti Campi Medi (che come vedremo si abbreviano con C.M. o CM): è un tipo d'inquadratura talmente ravvicinata da creare una relazione fra il lettore e il personaggio inquadrato, quasi un dialogo fra i due: il lettore si sente parte integrante dell’inquadratura. Capirete di conseguenza che è da usare preferibilmente nelle sequenze con dialoghi.

ESEMPI:

1)    Esterno giorno, sullo sfondo vediamo il parco mentre a M.B. il nonno sorridente si rivolge al nipote;
2)    Interno, notte, nella stanza in penombra la ragazza a M.B. terrorizzata si guarda intorno.

Il mezzo busto come avrete notato negli esempi qui sopra, non esclude l’ambiente circostante ai personaggi e addirittura può spiegare il motivo per cui questi si comportano in un certo modo, piuttosto che in un altro; tuttavia, è comunque un’inquadratura stretta che non permette via di fuga agli stessi. Può anche preannunciare  l’arrivo di una novità: novità che verrà illustrata nella vignetta successiva.

ESEMPI:

3)    Interno, ufficio, il presidente seduto alla scrivania, a M.B. firma le carte tremando, mentre le pistole sono tutte puntate su di lui;
4)    Nel frattempo la moglie del presidente con espressione sorridente a M.B. incurante del povero marito è in centro città per negozi.

Piano Americano (P.A. o PA):


Immagine © Sergio Bonelli Editore

Il Piano Americano è un’inquadratura derivante dalla cinematografia di genere Western, in quanto nelle scene “forti” bisognava inquadrare il personaggio nella sua interezza ma senza mostrarlo tutto, per far capire che il cowboy portava la mano alla fondina per estrarre la pistola; per questo motivo, ancora oggi viene usata questa inquadratura anche nel fumetto: taglia l’immagine del personaggio a metà coscia o appena sopra al ginocchio.

Ma tornando a noi - duelli a parte - quest’inquadratura è utile perché ci aiuta a mostrare il personaggio nella sua interezza e capire cosa sta facendo e se porta con sé degli oggetti, oltre che per seguirne le mosse.

Quella definita con il piano americano è una vera e propria distanza naturale, un campo medio che  prende in considerazione solo il personaggio o anche lo sfondo (a discrezione di chi disegna la scena).

Se anche questa richiede particolari indicazioni di regia, segnatelo in sceneggiatura o addirittura, se occorre più spazio per mostrare la scena in cui avete il personaggio in P.A., usate un piano medio più allargato, quello che risponde per eccellenza alla dicitura: la "COMPLESSIVA" (o "TOTALE") di cui ci occuperemo il prossimo mese!


Immagine tratta dal film "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone

ESEMPIO:

1)    Trascinando il cane che non ne vuole sapere di seguire la sua padrona, Jill con angolazione dal basso e in P.A. con l’altra mano apre la porta d’ingresso di casa sua;
2)    Complessiva, vista sul mare al tramonto, John e Conci in P.A. tenendosi per mano guardano il romantico spettacolo.

A proposito, chi di voi è andato a Lucca Comics quest’anno? Perché ci siete andati... in cerca di qualche editore a cui proporvi, vero??

Alla prossima!


Visitate il blog di approfondimento www.loscrittorecreativo.blogspot.it, spazio entro il quale Marco Cerri ogni mese, parallelamente al corso pubblicato su IMIM, risponderà ai vostri messaggi trattando di soggetti, idee e storie da correggere o per qualsiasi domanda che esiga una risposta riguardo al lavoro dello scrittore/sceneggiatore che potrete mandargli all'indirizzo marcocerri1@me.com.


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Marco Cerri