Insalata di mare

La bella stagione è alle porte…!

Ventitreesimo post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:

Rieccoci all’appuntamento con la sceneggiatura e questa volta, come potete notare, al titolo abbiamo un menù ricco di ingredienti utili alla creazione delle nostre storie. Come!? Perché sto facendo allusioni al cibo!? Beh, perché come diceva il mio maestro di sceneggiatura “Sceneggiare, è un po’ come cucinare”... ma bando alle ciance, vediamo subito dove ci siamo fermati la volta scorsa: (…)

<<Vai alla lezione precedente del corso di Marco Cerri

Ah si! Alla "sceneggiatura" (per l'appunto, eheheh!) e a tal proposito partiamo subito con un esempio che ci è stato gentilmente concesso da un autore completo (un autore che fa tutto da sé, ovvero sceneggia e disegna le proprie storie... e se ci riuscirete anche voi sarà un bel vantaggio, ve lo assicuro!) il caro amico Massimo Ciotoli, che saluto e ringrazio per l'interessante materiale. Di seguito potrete notare come Massimo sceneggia e come interpreta la tavola (avrete sicuramente capito che, qui, si parla essenzialmente di FUMETTO).

Sceneggiatura: Tavola autoconclusiva con 8 vignette - 1/2.

1
Titolo: L’Acchiappanettone Natalizio.

Titolo su due righe. Occupa l’intero spazio del primo riquadro privo di cornice. Atmosfera natalizia suggerita da colori dei caratteri e da cenni di neve sulle loro sommità.

2
Didascalia narrativa. Occupa l’intero secondo riquadro.

DIDASCALIA NARRATIVA: <<È dicembre… Tempo di feste, regali e dolci leccornie… Ma anche di una misteriosa e terrificante figura che, in questo periodo, inizia ad imperversare per la città in preda ad una insaziabile brama di leccornie natalizie. Nessuno sa chi o cosa sia ma tutti lo chiamano… L’ACCHIAPPANETTONE NATALIZIO!>>

3
Ravvicinata della “mano” sinistra di Rap che, emersa dal basso della vignetta, tasta un pollo con patate al forno posto in piatto decorato con temi natalizi.

DIDASCALIA NARRATIVA: <> RAP: (°°°) !?

4
Stacco. Primo piano. Un tipico bastoncino di zucchero natalizio spunta dall’alto della vignetta e solleva furtivo un ricco cesto natalizio.

DIDASCALIA NARRATIVA: <<… ma anche cioccolatini, torroni...>>

5
Stacco. Interno. Giorno. Una “mano” di Rap spunta dal retro di una poltrona per sgraffignare i biscotti natalizi posti in una scatola aperta ed incautamente dimenticata su un vicino tavolino.

DIDASCALIA NARRATIVA: <<… panforti, biscotti…>>

6
Stacco. Interno. Giorno. Figura intera. Rap, camuffato da albero natalizio, allunga una “mano” verso un tavolo da pranzo riccamente decorato per impadronirsi del succulento pandoro che troneggia su di esso. In quel mentre, ostacolato dal suo camuffamento, urta un bicchiere di spumante.

DIDASCALIA NARRATIVA: <>

RAP: (°°°) ?

7
Stacco. Vignetta orizzontale interamente dedicata al successivo effetto sonoro indicante un’intensa scarica elettrica.

DIDASCALIA NARRATIVA: <>

EFFETTO SONORO: CRATZ

8
Stacco. Figura intera. Vignetta senza sfondo e cornice. Rap seccato, bruciacchiato e fumigante cammina mestamente trascinando quel che rimane (rametti e foglie d’abete, palle natalizie, lampadine e fili decorativi) del suo astuto camuffamento.

RAP: (°°°) UMF… 140 milioni di anni fa gli alberi non erano elettrificati da centinaia di esiziali lampadine natalizie!

FINE


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"Il Mondo di Rap" è una serie a fumetti interamente scritta e disegnata dal cartoonist Massimo Ciotoli. Visitate il sito internet ufficiale de "Il Mondo di Rap".


Ecco: come potete vedere, Massimo usa un metodo tutto suo e leggermente diverso da quello che impareremo a breve, per scrivere una sceneggiatura. Questo vi fa capire come, in realtà - e apparentemente, solo apparentemente, a differenza di quanto detto finora - non esista, nella pratica, un "unico" criterio per scrivere bene una sceneggiatura... ma molteplici. Come dire... "l'importante è capirsi" ;-) Quello che noi vi presentiamo, però, con le lezioni del corso di scrittura creativa qui su IMIM, è, senza ombra di dubbio, il metodo con linguaggio più universale :-)

Anzitutto cosa notiamo? La tavola è chiara, ma la sceneggiatura deve comprendere molto di più: non ci basta sapere in che modo inserire i testi, dobbiamo fornire altre giuste indicazioni: come costruire dialoghi che funzionino, ma soprattutto quali scelte di regia siano migliori di altre da usare per far passare il concetto della storia al lettore!

Tutto funziona bene: la coerenza nello stile di scrittura è ben tenuta, le vignette tornano, nulla da dire... se non, "complimenti al collega"! Questo è un buon esempio di sceneggiatura e conseguente tavola disegnata. Ma ora veniamo a noi e iniziamo a fare un passo più in profondità nell’argomento.

La sceneggiatura è, in breve, un “testo di lavorazione” poiché solo l’autore, l’editor e pochi altri addetti ai lavori la vedranno…

Non è permissibile che l’autore (sceneggiatore) sbagli indicazioni (come terminologia o altro) in questa fase, perché altrimenti il disegnatore troverebbe difficoltà nel realizzare le tavole… e allora, quale sarebbe il risultato!? Un disastro! Vediamo come far sì che ciò non avvenga!

1° La brevità
Requisito principale e fondamentale quando scriviamo le art notes (le indicazioni di regia) è essere né troppo brevi né troppo lunghi, il trucco è dire ciò che serve, nulla di più nulla di meno circa ogni vignetta. Se stiamo descrivendo una vignetta media, che non apra cioè una scena richiedendo indicazioni dettagliate circa il contesto, o un momento di particolare importanza, va descritto in una riga o due al massimo di testo. Il resto è superfluo di sicuro.

2° Evitare i particolari inutili
Domandiamoci sempre se quello che stiamo scrivendo è utile alla storia oppure no. Se il personaggio è accovacciato in una corsia di una libreria che sta cercando un libro in basso, c’è bisogno per forza di annotare quanto i libri intorno a lui siano impolverati o vecchi? Questi dettagli serviranno ai fini della storia? La polvere potrebbe prendere vita? Allora descriviamolo altrimenti lasciamo stare e facciamo spazio al disegnatore, penserà lui a come descrivere artisticamente la scena.

3° Nella storia qualcosa cambia se non è esattamente così?
Domandone da tenere a mente quando si sceneggia! Chiediamocelo per capire se stiamo scrivendo di più o di meno di quanto ci serve. Cerchiamo di immaginarci l’inquadratura e di descriverla più chiaro possibile in quanto la vignetta ha delle dimensioni e non possiamo farci stare l’immensità della nostra immaginazione.

4° Attenzione alle espressioni!
Ciò che gli sceneggiatori in erba dimenticano spesso è proprio questo! Una volta definito l’ambiente l’azione e i particolari… manca la mimica facciale dei personaggi descritti. Una piccola svista cambia totalmente la vignetta!

5° Last but not least (ultimo ma non ultimo)
I personaggi in una tavola fanno una cosa alla volta e non più azioni contemporaneamente! Attenzione a non farvi prendere la mano dalla storia… In una vignetta non possiamo descrivere (e tantomeno disegnare) un personaggio che compie un’azione però l’altro ne compie un’altra ma il primo ne compie una seconda ecc. …! Stop! Qui dobbiamo bloccarci, qui non è più una vignetta ma due in conseguenza l’una dell’altra!

Riassumendo gli errori più comuni:

-Troppo lunga;
-Particolari superflui;
-Sovraffollamento della scena;
-Eccesso di contenuto;
-Assenza di espressioni;
-Inserimento di azioni contemporanee.

La prossima volta inizieremo a vedere con più calma perché usare un’inquadratura piuttosto che un’altra e, nel frattempo, buon appetito... vado a togliere i pesci dal frigo ;-)


Visitate il blog di approfondimento www.loscrittorecreativo.blogspot.it, spazio entro il quale Marco Cerri ogni mese, parallelamente al corso pubblicato su IMIM, risponderà ai vostri messaggi trattando di soggetti, idee e storie da correggere o per qualsiasi domanda che esiga una risposta riguardo al lavoro dello scrittore/sceneggiatore che potrete mandargli all'indirizzo marcocerri1@me.com.


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Marco Cerri