Il ruolo dell'eroe

Quando le difficoltà incombono, arrivano i nostri!

Quattordicesimo post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:

Prima della parentesi sulla “Bibbia dei personaggi e l’archivio d’autore” abbiamo introdotto il discorso dei triangoli dei personaggi “buoni” e “cattivi”. Andiamo a ripercorrerli insieme, brevemente, per far mente locale e iniziare il nuovo anno alla GRANDE!

<<Vai alla lezione precedente del corso di Marco Cerri

BUONI:

- PROTAGONISTA
- SPALLA
- FIDANZATA (del protagonista)

CATTIVI:

- ANTAGONISTA
- RAT
- DARK LADY

In questa lezione, tratteremo il primo di questi ruoli ovvero il protagonista.

Chi è il protagonista? E’ colui che tutti i lettori amano e nel quale - come abbiamo già avuto modo di dire negli appuntamenti scorsi - il nostro pubblico ama immedesimarsi. E’ l’eroe della vicenda, colui attorno al quale tutto ruota attorno.

Ma cos'è che lo rende tale da potersi definire EROE e PROTAGONISTA?

Anzitutto il personaggio deve essere ben caratterizzato, in modo tale che non sappia di “già visto” o di “già letto”. Deve avere un character interessante e stimolante allo stesso modo: nel caso questo fosse un tipo normale al quale succedono cose banalmente normali, sia lui che la storia non ci racconterebbero nulla e tanto meno ci porterebbero da qualche parte.

Quindi, perché non caratterizzare il nostro eroe come un tipo bello, alto e muscoloso con poteri paranormali utilizzati per difendere i deboli e salvare l’universo da attacchi alieni? Già così si è maggiormente stimolati a leggerne le avventure, rispetto a quella che potrebbe essere la storia di un tale Pino de Pinis che si sveglia la mattina, esce a farsi una breve passeggiata e tira a sera come una qualunque persona normale…

Inoltre, il nostro personaggio principale deve risultare UNICO e irripetibile nel suo genere. Dunque, dobbiamo porci la domanda: cosa si aspetta il pubblico che egli faccia? E, ancora meglio: cosa vogliamo noi raccontare ai lettori? Come vogliamo presentarlo loro?

- Cosa i lettori si aspettano dal protagonista;

- Cosa intendiamo raccontare e in che modo vogliamo narrarlo;

- L’eroe deve essere inconfondibile, rispetto ad altri;

- Può essere di entrambi i sessi e anche di altro genere (ad esempio nel fantasy può trattarsi di una creatura, o addirittura un ibrido).

Questi sono i punti principali per poter creare un protagonista ben caratterizzato e d’impatto.

La caratterizzazione

E’ essenziale la riconoscibilità, il suo aspetto è quanto conta di più: possiamo vestire l'eroe in maniera stravagante e interessante, con accessori strani che possono servire  ai fini della storia. Può essere nel realistico d’azione un tipo - come detto prima - muscoloso e attraente, ma allo stesso modo grasso e impacciato per una storia umoristica.

La recitazione è fondamentale per la caratterizzazione del protagonista così come anche degli altri personaggi. Il modo in cui si comporta e il modo in cui si muove fanno sì che il lettore lo possa riconoscere come tale; ad esempio sotto i panni di PK c’è Paperino e lo notiamo perfettamente, quindi facciamo in modo di dargli una personalità unica e inconfondibile. Anche inventare modi di dire propri del personaggio sono una caratteristica che lo può rendere interessante: ad esempio in “Haang la leggenda di Avatar”, Haang è solito esclamare “Capperi in salmì!” .

Altro punto di forza è il cosiddetto “ARCO” o “PARABOLA” del personaggio. E’ uno strumento che ci aiuta a rendere sempre più interessante il protagonista: in una storia con sufficienti tavole, questo (o anche altri) può assumere comportamenti diversi, dati dai colpi di scena e dalle scene d’azione che lo fanno andare in altre direzioni. E’ un percorso di crescita che il lettore condivide col protagonista e fa anche proprio, o anche del quale si sente testimone rafforzando il proprio legame con l’eroe.

L’eroe può anche non essere di “buona condotta”, nel senso che può anche rivestire il ruolo di un fuorilegge (cfr Robin Hood o Lupin III) o un personaggio cattivo, tuttavia deve sempre avere qualche lato positivo nel quale il pubblico si possa immedesimare; in tal caso, ricordatevi sempre che il protagonista “cattivo” è visto da chi lo circonda come una sorta di delinquente, sì, ma anche un "grande", un eroe dal pubblico che legge/vede la sua storia e che in lui, in qualche modo, si riconosce.

L’eroe in realtà non è INVINCIBILE, qualche debolezza ce l’ha anche lui: altrimenti il lettore non avrebbe motivo di preoccuparsi per questi e tantomeno affezionarvisi. Qualche timore, qualche incertezza o debolezza nascosta sono necessari... e con questi lo caratterizzeranno al meglio e riusciremo ad avere un vero e proprio Protagonista.

Esistono anche altri generi di eroi: gli “Anti-eori”, esseri spregevoli che talvolta (magari nel desinit) si riscattano seppur con un amaro finale ed un enorme sacrificio, sicché la loro sia una vittoria amara. Attenzione a questo genere di protagonista: esso non può essere usato per un target giovane, ma più cresciuto, in quanto i primi solitamente (e - lasciatemelo dire - ovviamente) preferiscono un eroi vincenti e valorosi.

In conclusione, affinchè il lettore si immedesimi nel protagonista, questo va generato in modo da favorirne l’identificazione tenendo sempre presenti gli specifici gusti del pubblico. Ricordate che uno sceneggiatore, come anche uno scrittore, scrive oltre che per il gusto di farlo anche per raccontare al pubblico ciò che egli ritiene interessante e vuole farlo sapere ad altri. E' evidentemente importante trasmettere al pubblico storie emozionanti, avvincenti e di effetto che creino nel lettore una sorta di pathòs, una sorta di reazione emotiva positiva. Questo è scrivere, questo è raccontare e questo è narrare.

Se riuscirete a creare una necessaria tensione emotiva, nel lettore, sarete allora arrivati al vostro obiettivo: fare l’autore piuttosto che lo storyteller.

Appuntamento al prossimo mese per capire qualcosa in più riguardo alla cosiddetta “spalla”…


Visitate il blog di approfondimento www.loscrittorecreativo.blogspot.it, spazio entro il quale Marco Cerri ogni mese, parallelamente al corso pubblicato su IMIM, risponderà ai vostri messaggi trattando di soggetti, idee e storie da correggere o per qualsiasi domanda che esiga una risposta riguardo al lavoro dello scrittore/sceneggiatore che potrete mandargli all'indirizzo marcocerri1@me.com.


>>Vai alla lezione successiva del corso di Marco Cerri

Marco Cerri