Code e... CODINO!

Non preoccupatevi non andiamo allo zoo...

Ottavo post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:

Soggetti e sinossi sono il nostro pane quotidiano e in questa rubrica, come sapete, cerchiamo di capire come scriverli e strutturarli. Si suppone che ogni autore di fumetti (o aspirante tale) abbia una storia da raccontare. Il fatto è che metterla nero su bianco, sulla carta oppure sul monitor, non è facile. C’è il timore di sbagliare, di scoprire di non esserne capaci, di sciupare una fantasia alla quale teniamo e di esporre questa alle critiche altrui: paure assolutamente comprensibili, ma che se non superate non permetteranno di produrre mai alcuna vignetta! In ogni caso, eccoci qua ancora con un paio di trucchetti del mestiere... del mestiere al quale, cari lettori, ambite a praticare.

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Chissà quante volte vi sarà capitato di vedere alla TV un film nel quale, ad un certo punto, tutti gli inghippi sono stati risolti e sembra essere giunti alla conclusione della trama ma… parte la pubblicità e, dopo questa, c’è ancora qualcosina che precede i cosiddetti “Titoli di coda”!

Ebbene, la parte che segue la pubblicità è l’argomento che tratteremo nel presente articolo, il codino finale. Cos’è anzitutto? Il codino, come detto, serve a raccontare ancora qualcosa, un’ultima battuta, strappare un ultimo sorriso al pubblico.

Come si usa? Ci sono vari metodi per inserire il codino nella nostra storia: prima di tutto, va ricordato che questo non deve essere legato alla trama ma che non deve nemmeno essere un qualcosa a questa completamente distante. Può trattarsi di una ripresa di una scena che abbiamo raccontato nella storia, rivisitata in maniera ridicolo-umoristica, può essere una parte di dialogo che viene ripresa dal protagonista e dalla sua spalla (parleremo della spalla nei prossimi articoli). Può altresì essere di altro tipo, ovvero l'espressione di un commento o di una eventuae conseguenza, magari inattesa, alle azioni dei protagonisti!

Va tenuto presente anche il genere di narrazione che abbiamo offerto al lettore, al quale seguirà - se lo vogliamo - un codino di tono differente; se abbiamo raccontato una storia d’avventura, il codino sarà umoristico; ironico per una commedia; rosa per una trama drammatica ecc.

La tecnica del codino può essere utilizzata per qualsiasi tipo e genere di racconto o trama, tuttavia la produzione in serie - e lo vedremo in maniera più ampia in futuro - non può farne a meno!

I due tipi di narrazione tipici della serializzazione sono il fumetto e il telefilm: raggiungono il pubblico e i lettori in tempi brevi, cosa invece che non avviene facilmente per romanzi e film. Questo fa sì che il pubblico riesca a tenere il filo del discorso in maniera netta e chiara.

Come, quindi, possiamo inserire al termine di una serie il codino?

Vediamo:

riprendendo il discorso del desinit a sfumare, del quale ci siamo occupati nella lezione scorsa, possiamo inserire un codino al termine di ogni episodio: un vero tormentone!

Abbiamo poi il codino “ricompositivo” che rassicura il pubblico riportandolo alla situazione iniziale del racconto/episodio, e mostrando come del contesto e della continuity del racconto non sia stato modificato nulla.

C’è poi il codino “premiante” ovvero una ricompensa per ogni impresa del protagonista/eroe. Questo codino si ripropone ad ogni termine episodio in maniera divertente, non comica!

E da ultimo il codino “tormentone”, una vera e propria gag che capita ogni volta e che lascia che il lettore si diverta instancabilmente.

Finalmente ci siamo, tutto è ormai compiuto e possiamo scrivere la fatidica parola “FINE” alla nostra storia. È il momento della revisione, il momento del controllo di eventuali errori:

ERRORI DELL’INCIPIT;

  • banale
  • già visto
  • confuso
  • in cui viene anticipato tutto con spiegoni
  • diverso/altro dalla storia
  • eccessivo, in cui sembra promettere bene ma poi…

ERRORI NEL CORPO;

  • eccessivamente lineare e piatto, che va da A a B, senza passare per C e D…
  • tortuoso e caotico
  • senza meccanismi antagonisti o senza colpi di scena
  • senza ritmo narrativo

ERRORI DEL DESINIT;

  • floscio, in calando
  • senza risoluzione
  • inefficace
  • incomprensibile o con spiegazioni troppo filosofiche che non si sa dove vogliano andare a parare

È il momento dunque della revisione, siate severi nel giudicare anche dopo averne parlato e discusso approfonditamente con il vostro editor. Tenete presente che interi romanzi a volte vengono completamente rivoluzionati e riscritti d’accapo!

Nella prossima lezione del nostro corso ci occuperemo di copywriting…ma per il momento, senza fretta, incominciate davvero a ricontrollare le vostre storie per mandarle, come sempre, al sottoscritto con una mail all'indirizzo di posta elettronica marcocerri1@me.com con oggetto “Scrivo storie”!

Buona scrittura a tutti e alla prossima.


Visitate il blog di approfondimento www.loscrittorecreativo.blogspot.it, spazio entro il quale Marco Cerri ogni mese, parallelamente al corso pubblicato su IMIM, risponderà ai vostri messaggi trattando di soggetti, idee e storie da correggere o per qualsiasi domanda che esiga una risposta riguardo al lavoro dello scrittore/sceneggiatore che potrete mandargli all'indirizzo marcocerri1@me.com.


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Marco Cerri