THE MIND BEHIND SMARTCOMIX: INTERVISTA A FABIO CELONI

Valentina: Fabio, tu lavori da molti anni in Disney e con Bonelli. Inoltre, non sei nuovo a collaborazioni tra autori per la creazione di prodotti originali da immettere nel mercato. Al momento hai un progetto di grande interesse su cui stai lavorando, SmartComiX. Come è nato e perché?

Fabio: E’ nato in varie fasi. Da molto tempo ero alla ricerca di un modo di portare il fumetto e le sue storie al maggior numero di persone possibili. Soprattutto ai giovani, ai ragazzi, che leggono sempre di meno. E allo stesso tempo desideravo creare un luogo dove gli autori potessero esprimersi liberamente, avendo io stesso dovuto lottare con restrizioni editoriali, rogne di vario genere legate al non essere omologato con stili di moda e via dicendo. Ma sembrava un’utopia, impossibile da realizzare. Finché, durante un viaggio in Cina, un paio di anni fa, tutto mi è apparso in un istante chiarissimo. Camminavo in un vecchio mercatino di Ciqikou, la città antica di Chongqing, nello Hunan. Su una bancarellina di legno ho trovato dei vecchi libretti dell’epoca di Mao, di piccole dimensioni, quadrate o rettangolari, che contenevano vignette-illustrazioni sostenute da una didascalia in cinese. Ne ho comprati alcuni e un paio d’ore dopo, durante un trasferimento in aereo, ho gettato su un taccuino tutta l’idea degli SmartComiX. La soluzione era lì: fumetti a una vignetta, in cui avrei dovuto ripensare completamente la narrazione cui eravamo abituati, che dovevano nascere in formato 16:9, nativi per SmartPhone. Ma li volevo anche cartacei. Potevano funzionare, anche se sembrava assurdo? Se esisteva il fumetto a 2, 4, 6 o 12 vignette per pagina, poteva esistere anche quello a una! Erano solo convenzioni. E le convenzioni si superano. L’essenza del fumetto rimaneva, la narrazione sequenziale c’era. Era sempre fumetto, ma declinato in una forma mai vista. Ero così entusiasta dell’idea che non pensai ad altro per tutta la giornata, e i giorni seguenti. E al ritorno, il mio entusiasmo contagiò altri miei colleghi.

Valentina: Chi partecipa al progetto?

Fabio: Alcuni dei più grandi autori italiani, nomi che non hanno bisogno di presentazione: Lola Airaghi, Mario Alberti, Paola Barbato, Max Bertolini, Luca Blengino, Bruno Brindisi, Andrea Cavaletto, Giorgio Cavazzano, Gianpiero Casertano, Gianluca e Raul Cestaro, Adriana Coppe, Roberto De Angelis, Francesco Dimitri, Tito Faraci, Emanuele Gizzi, Luca Enoch, Pasquale Frisenda, Michele Medda, Emiliano Piliu, Pino Rinaldi, Giorgio Salati, Donald Soffritti, Luigi Siniscalchi, Marco Turini, Claudio Villa e molti altri che verranno, inclusa la  partecipazione di importanti autori stranieri,  che saranno svelati tra un po’. Inoltre, cosa che mi fa molto piacere e che ritengo potrà rappresentare un importante punto focale per il fumetto italiano, prossimamente apriremo le porte agli autori esordienti, a tutti coloro che desiderano confrontarsi con dei big del fumetto italiani e stranieri ma che non trovano lo spazio per farsi notare. Naturalmente, ai migliori tra loro, rimarrà sempre il fondamento della qualità del lavoro. SmartComiX nasce come Laboratorio dell’Immaginazione e un laboratorio dev’essere aperto a tutti coloro che hanno capacità e talento per offrire qualcosa di nuovo.

Valentina: Avete scelto di pubblicare in formato wide, che corrisponde agli standard dei display degli smartphone. Cosa cambia per un autore, sceneggiatore o disegnatore che sia, nel rapportare lo storytelling a questo formato?

Fabio: A livello tecnico, ben poco. Sceneggiare una vignetta 16:9 o una quadrata non comporta differenze particolari, idem vale per il disegno. E’ un formato comodo, poiché cinematografico, offre la possibilità di gestire bene gli spazi ed è sempre affascinante da vedere. La differenza sta nella gestione della narrazione totale. Una storia SmartComiX è generalmente più breve di una storia “canonica” e, sfruttando la pagina a vignetta singola (che noi chiamiamo “tavola Smart”), deve per forza di cose concentrarsi sui punti importanti del racconto, tralasciando le lungaggini, le eccessive divagazioni, puntando tutto sulla potenza della storia e delle immagini. Un ritorno all’avventura pura, per così dire. Un approccio che dev’essere, naturalmente, gestito in modo diverso fin dalla sceneggiatura.

Valentina: Oltre che in digitale, avete scelto di pubblicare un tot di copie anche in cartaceo. Perché questa decisione? Come adattate il formato digitale a quello cartaceo?

Fabio: Il formato cartaceo edito dalla Shockdom sarà lo stesso pubblicato da Cerny Klaun per la prima edizione SmartComiX di Lucca 2014, cioè 13x8 cm. Ho sempre inteso il progetto SmartComiX come duale, da un lato il digitale e dall’altro il cartaceo, perché ai miei occhi hanno uguale dignità. Con in più la speranza che uno “tiri” l’altro, che suggerisca ai lettori abituati solo a uno dei due formati che può esserci una visione differente. Chi è abituato alla carta potrà avere la sua copia da collezione, bellissima da vedere e sfogliare e comoda da tenere in tasca per essere letta in giro, ovunque ci si trovi, senza bisogno di borse o di accollarsi pesi eccessivi. E i più giovani, che sono abituati a tenere in mano uno Smartphone 24 ore al giorno, potranno avere la possibilità di leggervi anche i fumetti. Perché non dovrebbe essere così? Il telefono si usa per tutto: per chattare, comunicare, vedere video, giocare... Era assurdo che non vi si potessero leggere i fumetti. Finora era scomodo farlo: bisognava visualizzare tavole intere a 6 vignette, adattarle con le dita e il touchscreen: è qualcosa che ti fa passare la voglia di leggere, non è immediato. E poi le storie rimanevano quelle di sempre, solo traslate sullo SmartPhone. SmartComiX invece nasce espressamente per il digitale, per lo schermo 16:9, con storie create appositamente per un tempo di lettura diverso da quello a cui siamo abituati noi.

Valentina: State creando una nuova app per la gestione e la fruizione dei vostri contenuti. Cosa puoi anticiparci al riguardo?

Fabio: Che sarà molto bella, efficiente e parecchio più funzionale rispetto alla vecchia versione. Sarà qualcosa in costante evoluzione ed espansione e diventerà una piattaforma fondamentale per il fumetto italiano.

Valentina: Con quale criterio il lettore potrà fruire dei vari contenuti: semplice avvicendamento di immagini, slide o scorrimento?

Fabio: Il fumetto si leggerà a scorrimento, sfogliando semplicemente le pagine con un dito. Ci saranno anche diverse funzioni aggiuntive che renderanno agevole e pratico l’interagire con la storia.

Valentina: In che proporzione è prevista l’interazione del lettore con i contenuti multimediali?

Fabio: Nella proporzione più importante, quella che definisce il confine tra il fumetto e un ibrido con il cinema: quella della velocità di lettura decisa dal lettore. Sarà sempre lui, anche nella versione sonora (lo SmartSoniX) a decidere quando sfogliare pagina. Stiamo anche valutando altri tipi di interazioni, ma è prematuro parlarne.

Valentina: Correggimi se sbaglio, SmartComiX è votata a conferire il più possibile libertà artistica agli autori. Puoi parlarci del bando SmartComix 2015 da voi indetto che scadrà il 30 aprile 2015? Di cosa si tratta precisamente?

Fabio: Sì, l’obiettivo è quello di creare un luogo dove finalmente gli autori possano esprimersi senza alcun tipo di limitazione editoriale, un giardino dove possano crescere piante di ogni specie e colore. Finora era un sogno, adesso è realtà. E la relativa brevità delle storie permette allo stesso tempo agli autori di poterne realizzare di più, senza impegnarsi per lunghi mesi in un solo progetto. E’ una valvola di sfogo, una boccata d’aria fresca. Ci si arriva con l’entusiasmo degli inizi, anche per i grandi professionisti che vi hanno partecipato è stato così. Infatti hanno fatto meraviglie. Il bando per nuovi autori era indirizzato a cercare collaboratori nuovi oltre a quelli già in barca, ma era solo il primo. Per ora rivolto ai professionisti, perché i tempi a cui siamo costretti non ci permettevano di gestire la cosa in maniera diversa. Ma ce ne saranno altri, SmartComiX diventerà un cantiere aperto ad ogni autore, professionista o meno, che abbia talento e sia in grado di realizzare un prodotto di qualità, magari impubblicabile altrove.

Valentina: E’ di qualche giorno fa la notizia che Shockdom (Ndr. casa editrice innovativa creata da Lucio Staiano. Per leggere l’intervista a Staiano vai a questo link: LE ORIGINI DEI WEBCOMICS IN ITALIA) diventerà editore di SmartComix. Sembra proprio un connubio perfetto! Come hai conosciuto Lucio e cosa ti aspetti da questa collaborazione?

Fabio: Ogni tanto nella vita capita che si compia una magia... e alcuni incontri lo sono. Capitano al momento giusto, imprevedibili, e sono perfetti fin da subito, incredibilmente. Con Lucio è stato così, amico di una vita di Marco Turini (che ci ha messi in contatto). Improvvisamente è “apparso”, nel momento perfetto, nella congiuntura di eventi ideale. E il cerchio si è chiuso, con una semplicità disarmante e che getta grandi auspici per il futuro. Shockdom, come dici tu, è la casa editrice perfetta per SmartComiX, per il coraggio imprenditoriale, l’entusiasmo e la grande attenzione alle nuove tecnologie. E’ stato un matrimonio felice, ora pensiamo a far crescere bene i figli.

Valentina: Shockdom e SmartComiX saranno insieme al Napoli Comicon, che si terrà a Napoli dal 30 aprile al 3 maggio 2015, per presentare il progetto. E’ stata organizzata una presentazione?

Fabio: Certo, presenteremo ufficialmente il progetto e la partnership, in una conferenza che si terrà domenica alle 16. Saranno presenti Bruno Brindisi, Gianluca e Raul Cestaro, Tito Faraci, Lucio Staiano e il sottoscritto.

Valentina: Quali sono i progetti futuri di SmartComiX?

Fabio: Uno solo: realizzare una marea di storie bellissime, con autori straordinari. Lo stiamo già facendo. Ma sono certo che la cosa si amplierà ben di più, da qui a breve. SmartComiX vuole essere un Laboratorio senza confini di alcun tipo, che siano geografici, di stile o tematici. Una Terra del Fumetto, nata in Italia ma che accoglie qualunque viaggiatore che abbia nello zaino una bella storia da raccontare.

Valentina: Quale deve essere secondo te la formazione di un creativo che voglia impiegare le proprie forze nel mercato del digitale?

Fabio: La stessa che deve avere chi lavora esclusivamente nel cartaceo. Parlando del fumetto, deve conoscerne il linguaggio, la storia, le forme e le declinazioni. Deve avere qualcosa da raccontare e, per poterlo fare, deve aver ascoltato (e letto, e visto) tanto. Deve aver forgiato il proprio talento alla luce dell’impegno e degli errori, sostenuto dalla sua incrollabile passione. Ma sopra ogni altra cosa, senza la quale non riuscirebbe a dar vita a niente malgrado possa essere il più grande tecnico del mondo, deve saper sognare.

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Ringraziamo Fabio Celoni per questa intervista e vi aspettiamo per il prossimo appuntamento con Marco Turini.


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Valentina Marucci